Uno sguardo al testo
Oscar nella foresta di notte, impavido e coraggioso, insegue il suo desiderio.
Oscar ha perso il papà, ha undici anni e un solo desiderio: incontrare il lupo per ucciderlo. È questo l’unico modo che conosce per riportare la fortuna nella sua famiglia. In volto, la pittura di guerra e, a tracolla, un arco da vero guerriero indiano, scappa di casa nel cuore della notte e si avventura nella foresta della Sila. Ma cosa lo aspetta? Oscar non sa che la sua missione di morte è destinata a intrecciarsi con un’altra, portatrice di vita. Non sa che conoscerà Stella e il suo mistero. Alla fine, ucciderà veramente il lupo?
Recensioni
Leggi la recensione del romanzo “Oscar sulla via del lupo” scritta dalla giornalista Laura Montanari per il quotidiano “La Repubblica“
Manuel Sirianni –
Oscar viene descritto come un ragazzino di undici anni dal viso magro e luminoso, occhi neri, appare coraggioso, fiero del suo essere un uomo di montagna, dedito alla sua vita fatta di poco studio e molta esperienza pratica.
Il suo miglior amico è Nino col quale trascorre diverso tempo a giocare nella natura, usando come giochi anche piccoli animali da cacciare. Nino ha un hobby che ci accomuna, imita il suono degli uccelli che usa nei momenti di caccia. Io, al contrario, lo utilizzo come richiamo d’amore per la natura, per vedere stormi di uccelli avvicinarsi a me e rispondermi. Che meraviglia, non ci sono parole per descrivere la loro libertà nell’aria e il loro sentire Dio nel volo. Vorrei essere come questi esseri liberi e leggeri, con poco impedimento nel corpo.
La famiglia di Oscar si presenta come la tipica famiglia contadina dedita all’agricoltura e alla pastorizia. Il padre sazio di lavoro e testardo di carattere è venuto a mancare a causa di un incidente col trattore, lasciando un vuoto enorme nel cuore di Oscar. La madre si dedica alle faccende domestiche e alla cura dei figli. Si immagina essere una donna paziente e remissiva in un contesto di duro lavoro, con pochi agi. Oscar la descrive come una donna con i capelli lunghi, castani, magra e con gli occhi scuri.
La famiglia è numerosa, ha una sorella, Miriana, appassionata di studio, dei fratelli più piccoli, Amedeo e Angelo di cinque anni, molto sensibile. Non manca riferimento a zii e cugini che fanno da contorno nella scena del lavoro dei campi, zio Mario, zia Concetta e il prepotente e manesco cugino Cristiano. Nonna Marta è la classica nonna di altri tempi che si dedica ad arti obsolete, l’intreccio di vimini per realizzare cestini e panieri, laboriosa e saggia.
Mi è piaciuta molto la descrizione di Ohitika, cane fedele e ubbidiente, pronto a lavorare con Oscar nelle loro mansioni di pastori dediti alla cura e alla guardia del bestiame. Lo immagino grande, bello e bianco, giocherellone e con le zampe grandi come vorrei avere io un cane, che stesse nella sua cuccia però, non in casa curata dalle pulizie continue di mia madre che un cane inquilino farebbe impazzire.
Particolare è la descrizione di Stella, una ragazzina sua coetanea di una bellezza straordinaria che trova in un cratere appena spento nel cuore della foresta. Insolita situazione per Oscar che con difficoltà comunica all’inizio con lei con l’intento di capire chi sia, da quale paese silano provenga e come mai abbia lasciato i vestiti a casa. La ragazza è bionda, bellissima, di pelle chiara e luminosa come la luce delle stelle, parla la lingua di chi ha di fronte e tutti gli animali la riconoscono come un’amica della natura.
E’ il personaggio chiave della storia, è una stella caduta dal cielo per ricongiungersi ad un albero gigante con l’intento di dare energia alla natura. E’ un’immagine fantastica in un contesto fortemente realistico, perciò mi piace perché Stella è l’evasione dalla cruda realtà di una vita faticosa e fatta di pochi momenti di benessere e soddisfazioni. Oscar, così poco abituato a questa realtà ha difficoltà a coglierne il senso, è tutto fuori di testa per lui, abituato a cogliere sensi pratici molto limitati non può contenere in sé il senso dell’Universo, realtà inimmaginabile per lui così legato al senso ristretto del suo vivere.
Amo di questo personaggio il senso leggero di gioia che prova di fronte a tutto ciò che vede in natura. Mentre per noi è tutto scontato, per lei è tutto bello. Io come Stella mi emoziono di fronte ad un arcobaleno, sono entusiasta di un tramonto, del mare in burrasca, la luce della luna mi illumina il cuore, la massa di pelo di un pipistrello mi fa sorridere… Così è Stella che si illuminava osservando le ragnatele che vengono paragonate ai centrini ricamati all’uncinetto da abili donne. Che meraviglia!….. Quindi per me questo è uno dei sazi messaggi del testo: stupirsi di fronte al bello della natura e godere di ogni piccola sua sfumatura, io cerco di farlo quanto più posso e questa è una grande evasione mentale.
Il ruolo della natura è fondamentale in questo testo nel quale ci si immerge in paesaggi silani belli e incontaminati. Si descrivono pini maestosi, tramonti, chiarore di luna, nidi di uccelli da raggiungere in cima alle montagne, passatempo che Oscar condivideva con suo padre. Si descrivono cieli stellati che illuminano i passi nel buio della foresta e si impara leggendo che i rifiuti organici degli animali sono tracce per chi caccia perché si comprende se di là è passato o meno un predatore. Oscar ha come obiettivo la caccia del lupo che ha ucciso barbaramente un agnellino, segno di tenerezza e dolcezza. Il suo orgoglio sarebbe prenderlo e farne un trofeo di guerra contro la violenza usata dal feroce predatore. Io penso che alla violenza non si debba rispondere con le stessa moneta ma al contrario dare prova di non essere violenti ma amanti dell’amore per il prossimo.
Amo molto la descrizione dei paesaggi perché in essi si coglie la bellezza, la perfezione della natura e la presenza di una mano Creatrice superiore, perciò ho apprezzato tanto le pagine descrittive. Inoltre amo molto la Sila per cui ho sentito la vicinanza di questi luoghi come qualcosa di reale, da poter visitare realmente e non come qualcosa di fantastico emerso dalla mente di un autore fantasioso.
Un altro messaggio del testo l’ho colto nell’incontro col lupo: Oscar aveva in animo di ucciderlo ma incontrandolo non riesce a farlo perché si dice nel testo che non aveva bisogno di ucciderlo per condividerne la forza. Penso che ciò significhi che si impara da tutti e che Oscar ha imparato dal lupo il senso della fierezza, del coraggio di affrontare le lotte e superarle nella vita senza abbassare lo sguardo proprio come aveva fatto il lupo incrociandolo. Tutti quindi possono insegnarci qualcosa, specie le persone forti nello spirito, che non si lasciano piegare dalle avversità della vita.
Oscar conquista questo senso del coraggio e fa del lupo il suo spirito guida che gli cammina accanto e non davanti, ad indicare che ormai lui era un ragazzo libero nel pensiero, libero di fare e non fare e anche di sbagliare. Questo senso di libertà è per me quel libero giudizio che ognuno di noi ad un certo punto della vita deve raggiungere per essere liberi nello spirito, giudicando da sé ciò che è giusto o meno fare secondo la propria morale. Ciò significa saziarsi di spiritualità per non cadere nella rete della materialità.
Consiglierei la lettura di questo testo dopo aver compreso se la persona che ho davanti è pronta a capirlo. Non ha un significato facile da comprendere perché attiene alla sfera spirituale, al mondo delle emozioni, e pochi sono pronti a coglierne il senso. A chi è nella situazione di farlo direi: “Leggilo e medita sul senso della vita, che non è possedere ma essere”!
Manuel Sirianni , appena tredicenne
Laura Novello –
Grazie Manuel per la bellissima recensione in cui ha colto molto bene i diversi aspetti di questo libro, grazie per le tue preziose parole.
Un abbraccio. Laura