La guerra è finita.
La guerra era
in casa mia.
Ora se n’è andata,
non c’è più,
si è sciolta
in una pozza d’acqua
scura.
Non ci sono vincitori,
né vinti,
solo la resa
e noi,
seduti
sulla bianca cenere,
ora, qui
ricominciamo
a vivere
come,
non so.
Mentre fuori
ancora infuriano
odio e separazione
in un mondo
che non riconosco più.
Riflessioni
Ti amo solo se… la pensi come me, fai come ti dico, fai quello che voglio io, mi dai quello che ti chiedo, mi compri questo o quello.
Se non lo fai… non ti parlo, non sto con te, mi allontano.
Io do te, se… altrimenti, ti tolgo quello che ti ho dato..
E ancora:
se tu non fai quello che ti chiedo, significa che non mi ami.
Un circolo vizioso di ricatto, senso di colpa, sofferenza.
Molto brutto, eppure sono dinamiche che si ripetono continuamente nelle relazioni.
Per questo si fa fatica a rimanere amici, a restare vicini alla propria famiglia quando la si pensa in modo diverso su alcuni argomenti. In genere era la politica, ora a dividerci è la salute, la medicina. Ma ne vale la pena? Immense onde di sofferenza partono dai singoli e dalle famiglie disintegrate alimentando un oscuro oceano di dolore.
Forse dobbiamo reimparare ad amare, amare comunque, Uscire dal ricatto.
Sono solo parole, Anche a volerlo fare, come si fa? Non lo so.
Ma… guardo la montagna, fuori dalla finestra, la montagna che tante volte è stata devastata dagli incendi ed ella mi mostra che, passato il fuoco, dalla terra bruciata, l’erba cresce più verde.