Crochi rosa
I campi sono disseminati di crochi rosa. Un’esplosione di vita arrivata con la pioggia, dopo lunghi mesi di siccità. I prati sono di nuovo verdi, ora… fioriti del fiore dell’amore. Ma il temporale aleggia nell’aria nelle nuvole dense e scure sopra di noi, mentre, in silenzio camminiamo per la stradina bianca e sassosa che si snoda nella montagna.
I fiori mi riempiono di meraviglia, accolgo il loro saluto. La loro buona energia mi pervade, e il sorriso dalle mie labbra si espande ad ogni parte di me.
Pian piano il cielo si rasserena: le nuvole lasciano il posto a un sole luminoso e benefico.
Rose antiche
Lungo la strada ci sono tanti cespugli di rosa canina pieni di bacche. Ne prendo un paio di morbide e rosse per assaggiarle. Scartiamo i semi e mastichiamo piano. Non sanno da molto, di certo non sono ancora pronte per essere raccolte, tornerò con le prime gelate e allora sì, ne farò qualcosa di buono.
La rosa, amore, ancora amore. La rosa canina è la rosa selvatica della montagna, semplice, antica, tenace. Il messaggio di quest’anno dalla natura è “amore”. Coltiviamo l’amore e la compassione dentro di noi, così che le rigidità si sciolgano, i muri di divisione che ci separano si sgretolino e ci si possa guardare l’un l’altro con occhi diversi. Cresca in noi l’ascolto, l’accoglienza, e tante cose che ci sembravano miraggi diventino realtà. Sulle nostre labbra nasca il sorriso e nella pace si quietino i nostri cuori.
Corvi
Ma i corvi con le loro grandi ali spiegate volano bassi e ovunque risuona uno stridulo gracchiare. Cattivo presagio? Sono stupendi questi grandi uccelli che passano sopra le nostre teste.
Dalla morte, la rinascita, dal buio, la luce. Il cambiamento profondo avviene solo se lasciamo i nostri pesi, le nostre ancore e la paura di andare alla deriva, se facciamo posto dentro di noi affinché possa nascere e crescere un “noi” migliore, più incline all’accettazione dell’altro così come è. Ed ecco che “gli uccelli del malaugurio” di “malaugurio” non sono più…
Tutto è perfetto in natura e tutto ci parla, sta a noi “sentire la voce” e comprenderne il linguaggio, interpretando i segni.
Queste cose ho letto nei prati di montagna oggi, le regalo a te.
Sorrido al ricordo che da piccola avevo un corvo tutto nero, lui si che parlava! era un corvo parlante, ma… questa è un’altra storia.
Nel mio nuovo libro…
“Dialoghi con l’albero”, il protagonista, Andrea, parla con Giò, un antico tiglio, nato più di trecento anni fa. Dal confronto tra “il saggio” e “il bambino”, in un vivace alternarsi di punti di vista, riflessioni profonde sull’esistenza e sul cambiamento in un linguaggio di facile comprensione adatto anche ai più piccoli (dai nove anni). Ah, quasi dimenticavo… le illustrazioni del libro sono opera mia!