Prima che il libro arrivi sugli scaffali della libreria, o nell’icona on line, dove è possibile fare “clic” e dare il via per l’acquisto, c’è una storia, sempre diversa, di come il libro è diventato “libro” e di come è arrivato fin lì.
E’ una storia di incontri, direi.
L’incontro tra la storia e lo scrittore/la scrittrice.
L’incontro tra la storia e l’illustratore/illustratrice, l’incontro con l’editore.
Nessun incontro è meno importante dell’altro…
Chi illustra dovrà innamorarsi della storia per dare il volto ai personaggi, rappresentare l’ambiente e, soprattutto, offrire qualcosa oltre la parola, arricchire l’opera in modo intangibile e meraviglioso.
L’editore è colui che mette le ali alla storia, la fa volare nel mondo, certamente dovrà crederci, forse anche più degli altri perché sarà lui/lei a sceglierla, a preferirla tra le altre innumerevoli proposte ricevute. Dovrà notarla, leggerla, dire di sì.
La storia ha un’identità propria, quasi fosse una persona: è concepita nella mente dell’autore/autrice, ha una gestazione magari molto lunga, durante la quale avvengo “gli incontri” e nasce nel mondo al momento della pubblicazione. Allora inizia a vivere una vita propria passando di mano in mano, ma soprattutto, il libro vive quando viene letto: a mente, a bassa voce, a voce alta; in solitudine o in compagnia; di nascosto o alla luce del sole.
Il libro parla anche quando sta nello scaffale, emana un’energia intorno a sé, l’energia di chi l’ha scritto, illustrato, accompagnato, pubblicato e… di più… ha un’energia propria, sublime come una sinfonia.
Quando scrivo e concludo una storia che mi pare bella, degna di… volare nel mondo… le chiedo di guidarmi verso gli incontri giusti… Magari saranno persone che ancora non conosco, persone che arricchiranno la mia vita in modo meraviglioso.