Si avvicina Natale, tempo di feste in famiglia e di scambio di doni ed ecco che mi trovo a riflettere su alcune cose che volentieri condivido con te
Amore è espansione
Non sempre chi ama è capace di dimostrare il proprio amore con le parole, con un gesto (un abbraccio, un bacio) oppure con un dono. Nella coppia, tra genitori e figli o anche nell’amicizia, si aspira alla reciprocità. Quando dimostri affetto desideri riceverlo. Se dici “Ti voglio bene”, ti aspetti che ti venga risposto: “Anch’io”. Se doni qualcosa di materiale, immagini che anche l’altro abbia preparato qualcosa per te. Tuttavia, se non accade, se tu sei l’unico a donare, continua a farlo, il fatto che tu non abbia ricevuto in cambio, non significa che la persona che ami non ti ami a sua volta. Dovremmo dimostrare il nostro amore solo per espanderlo. Nell’atto stesso del dono è la gratificazione.
Potrebbe anche accadere che chi ami non voglia nemmeno ricevere da te, eppure non significa che non ti ami a sua volta. Nelle famiglie ci sono rancori che si trascinano nel tempo e capita che, tornando indietro con la memoria, neanche ci si ricordi il motivo del litigio. A volte non si cede per orgoglio, è stata presa una certa posizione e si finisce per pensare di non potersi muovere da lì. Ancora ti dico, non smettere di dimostrare il tuo affetto: un messaggio su whats up, una telefonata, un pensiero lasciato davanti alla porta magari creano un varco per abbattere muri di separazione che fanno solo male.
La paura di amare
Credo che alla base di tutto ci sia la paura di esporsi con i propri sentimenti, di essere feriti, di ricevere un rifiuto, di perdere chi si ama.
Se non abbiamo ricevuto amore, e/o gesti d’amore dai genitori, dagli amici, dai partner precedenti potremmo non essere capaci di ricevere. Riconoscerlo è un passo importante in un processo di cambiamento interiore che ci dispone ad accogliere.
Donare non significa “svuotarsi” ma “riempirsi”.
C’è anche chi si prodiga molto per l’altro e, in questo modo, perde energia. Donare troppo, donare perché ci si sente in obbligo è inutile, non fa bene a chi riceve e neanche a chi dà. Non è tanto cosa si dona ma come la cosa più importante, l’energia che si trasmette con il dono. L’amore che è simbolicamente dentro l’oggetto, l’abbraccio o le parole.
Se non c’è amore ma piuttosto fatica o senso di costrizione, a cosa vale il gesto? E se non c’è “nulla”, se il donare è un gesto meccanico e vuoto? Di certo non è più un “dono”.
Se, invece, si dona volentieri, il dono è ricco e riempie allo stesso modo chi dà e chi riceve.
Cosa regalare?
Se ti fermi a chiedertelo troppo, significa che non conosci bene la persona a cui vuoi dimostrare il tuo affetto, ma anche di questo puoi cogliere il lato positivo: ti permette di fare un passo indietro e guardarla con occhi diversi per vedere quello che finora non hai mai visto.
Siamo in continuo cambiamento e i nostri gusti cambiano. E’ un processo che avviene in maniera accelerata nei ragazzi in crescita. Pensiamo di conoscere nostro figlio, nostra figlia, ma è così?
“Voglio fare conoscenza con te, figlio mio. Voglio conoscere la nuova persona che sei diventato” dico a mia figlio. Lui fa sì con il capo e mi sorride. Penserà che è una mia nuova stranezza, ma va bene così.
“Ti ascolto, ti osservo, ti conosco di nuovo” dico fra me.
Se continuassimo a farlo, l’uno con l’altro, nella coppia, tra amici, tra parenti, saremmo più uniti e sapremmo cosa regalare senza neanche pensarci.
Per esempio, mia figlia adora i calzetti e io non lo sapevo… è stata la bella scoperta di ieri.
Un dono speciale
Non ci sono solo regali materiali, il tempo è la cosa più preziosa che abbiamo: possiamo dedicare con gioia un po’ del nostro tempo di attenzione totale all’altro.
Prova anche tu a fermarti per fare insieme con chi ami qualcosa di bello per entrambi, in gratitudine e piacevolezza.