Le radici dei larici, che affiorano prepotenti dal terreno, formano un tappeto nodoso sotto i miei piedi.
Un passo dopo l’altro, lentamente salgo lungo il ripido sentiero e mi arriva il profumo dolce dei ciclamini.
Li vedo a ciuffi nel marrone della terra e nel verde dell’erica e delle piante di mirtilli vicino a una roccia scura qua e là ricoperta da ciuffi d’erba e muschio.
Crepe nella corteccia di un larice, crepe profonde come la terra arida di cui ricorda il colore, eppure…
potrebbe scorrere un ruscello in questi solchi percorsi ora dal tocco lieve delle mie dita e sono morbidi i licheni azzurri che vi hanno preso dimora.
Nuvole bianche, invece, nel fusto grigio dei faggi.
In questi alberi, c’è il cielo e c’è la terra, c’è tutto l’universo.
(salendo verso il Rifugio Casarota, Trentino)