– Episodio 13 –
Le fiabe della buonanotte: “La Streghetta dai Capelli Crespi”
Holda, la Fata dei Sambuchi
Passeggiata sul prato
Il vento stava passando e la vita piano piano si avviava alla normalità. Era primavera, il tempo in cui gli alberi si riempivano di fiori e di nuove foglie.
La Streghetta passeggiava con il suo cestello sottobraccio in un prato poco lontano da casa. Era in cerca di erbette da utilizzare in cucina, per questo camminava lentamente guardando a terra. Trovò della bellissima ortica che prese con i guanti per non pungersi. Raccolse un grande mazzo di schioppettini e anche l’erba cipollina.
Un imprevisto
La Streghetta era proprio soddisfatta pensando al buonissimo risotto e alla squisita frittata che avrebbe preparato per la sua grande famiglia. Non vedeva l’ora di cucinare! Si mise a camminare più in fretta, ma qualcosa la trattenne.
I suoi capelli si erano impigliati sui rami di un albero e strillavano:
«Aiuto! Siamo prigionieri!»
«Etciù! L’allergia al polline!»
«Ahi! Che male alla testa!» aggiunse la Streghetta, guardando in su per capire di che pianta si trattasse. La avvolse un profumo dolce, intenso, e una pioggia bianca cadde su di lei: erano le minuscole corolle che si staccavano dai fiorellini dell’albero.
«Buongiorno Streghetta» la salutò il Sambuco.
«Buongiorno» rispose lei, «sono rimasta intrappolata…»
«Mi dispiace, abbasso un po’ i miei rami così vai meglio a sciogliere i nodi dei tuoi capelli» disse lui gentilmente.
«Oh, sì grazie».
Fu un lavoro un po’ lungo, di grande pazienza e i suoi capelli si lamentarono un sacco, ma alla fine la Streghetta riuscì a liberarsi.
Un incontro inaspettato
Guardandosi intorno, si accorse che c’erano molte piante di sambuco dai rami pendenti, ricolmi di fiori e sentì una voce di donna che la chiamava.
«Streghetta Streghetta!»
«Chi è?»
«Sono Holda, ti ricordi di me?»
Dal folto del bosco uscì una ragazza dai lunghi capelli biondi splendenti come oro.
«Certo che mi ricordo, eravamo a scuola insieme».
«Proprio così!»
«Holda, la Fata dei Sambuchi!» ripeté la Streghetta, abbracciandola.
«Mi dispiace che tu sia rimasta vittima del mio sistema di allarme».
La Streghetta rise.
«Per farmi perdonare, ti invito nella mia casetta a bere una tazza di sciroppo» proseguì la fata.
«Adoro lo sciroppo di sambuco!» esclamò la Streghetta. Mentre seguiva l’amica Holda nella sua casa, perfettamente mimetizzata nella natura, inventò una filastrocca e la cantò insieme a lei.
«Viva i fiori del sambuco
Viva l’ape, viva il bruco
Viva lo sciroppo
Viva il cavallo al galoppo
Viva volersi bene
Viva le falene
Viva l’amicizia
Viva tutto ciò che inizia!»