– Episodio 12 –
Le fiabe della buonanotte: “La Streghetta dai Capelli Crespi”
La Torre dei Venti
Meritato riposo
Era una bella giornata di sole, il vento sembrava essersi quietato, ma la prudenza suggeriva di restare ancora a casa. La Streghetta dai Capelli Crespi, dopo aver molto lavorato a pulire e riordinare, si riposava sdraiata sul prato tra i tre suoi amici cipressi, Ciro, Caio e Camillo.
Con gli occhi chiusi, respirava il loro profumo e ascoltava il cinguettio degli uccelli confondersi con il ronzio delle api. Una magnifica pace, ogni tanto rotta dal chiacchierio dei suoi capelli.
Arriva qualcuno…
«Guarda un po’ chi arriva…» disse con stupore il ciuffo sulla fronte.
«Noi non vediamo niente» precisarono i capelli schiacciati dietro la schiena.
«Scopa in avvicinamento» fecero i capelli a destra della testa
«Sta veramente arrivando qualcuno» sentenziò un ciuffo solitario «Svegliati, Streghetta!».
Ma lei si sentiva così bene che non ci pensava proprio ad aprire gli occhi.
«State buoni, sarà una scopa di passaggio» borbottò la Streghetta.
La scopa con il suo passeggero ben avvolto nel mantello si fermò silenziosamente proprio sopra i tre cipressi e scese fino a terra senza il minimo rumore. Ai capelli, che l’avevano riconosciuto, chiese mentalmente il silenzio.
Fu così che la Streghetta fu svegliata da un bacio sulle labbra proprio come nella fiaba della Bella Addormentata nel Bosco.
Gita a sorpresa
Davanti a lei c’era il suo fidanzato, il mago Ignazio e la Streghetta lo abbracciò felice.
Ignazio la invitò a salire sulla sua scopa per portarla in un luogo speciale e lei accettò.
Salirono in cielo, sempre più in alto, attraversarono le nuvole bianche, quelle rosa, gialle e arancioni, infine, le nuvole blu. Proprio su di esse sorgeva un’altissima torre di pietra bionda, i due maghi lasciarono la scopa per salire a piedi su per la ripida scala di marmo.
La torre era perfettamente rotonda e sul pavimento in cima c’era un bellissimo mosaico con disegnata la rosa dei venti.
La giusta direzione
Nell’anno dei venti erano sulla torre dei venti, perché Ignazio l’aveva portata lì?
Gli rivolse la domanda mentalmente, ma lui, invece di rispondere, la bendò con un foulard e la fece girare su sé stessa. Quando lei ebbe perso completamente l’orientamento, le tolse la benda e smise di tenerla.
Girava tutto… «E adesso?» chiese a voce alta la Streghetta.
«Adesso trova la tua buona direzione».
«Come con la bussola?»
«Siamo in una bussola».
«In una bussola senza ago».
«In realtà l’ago c’è» rispose Ignazio, serio.
«Dove?» chiese la Streghetta, guardandosi intorno.
Il mago indicò il cuore di lei.
La Streghetta posò la sua mano destra al centro del petto per ascoltarlo meglio e girò lentamente su se stessa finché non sentì che era tempo di fermarsi.
Aprì di nuovo gli occhi e disse: «Questo è il mio nord».
Ignazio le sorrise, facendo sì con la testa.
Davanti a loro c’erano nuvole blu a perdita d’occhio e solo qua e là, dove si facevano meno spesse, si intravedeva la terra, verde e azzurra, bellissima.
Ora potevano tornare.
La Streghetta salì sulla scopra insieme a Ignazio e cominciò a canticchiare:
«Non serve una pozione
Per la giusta direzione
ascolta il tuo cuore
il battito d’amore
e sulla strada buona
i tuoi passi muoverai»