– Episodio 3 –
Le fiabe della buonanotte: “La Streghetta dai Capelli Crespi”
Indovina un po’, la Streghetta che lavoro fa?
Lavori con le rime
Nel curioso Fantamondo Ziwibù, streghe e maghi facevano lavori normalissimi proprio come qui da noi.
La Strega Bramante
è negoziante.
La Strega Alpace
lavora per la pace.
La Strega Rosa
cuce senza posa.
La Strega Soraia
è fioraia.
La Strega Carlessa
fa la dottoressa.
La Strega Bice
è scrittrice.
E la Streghetta dai Capelli Crespi? Qual è il suo lavoro? Trova la rima con Streghetta e lo capirai! Scarpetta? No, la Streghetta dai Capelli Crespi non fa scarpe e scarponi! Casetta? No! Lei non costruisce case o castelli. Barbetta? No! Non fa di certo barba e capelli! Bimbetta? Ora sì, sei sulla buona strada, ma non ti svelerò subito la soluzione… Per capire il lavoro della Streghetta, seguiamola insieme e scopriamo dove se ne va così di fretta ogni mattina. Ma cominciamo dall’inizio…
Svegliati Streghetta, è mattina!
Era un mattino come tanti altri, la Streghetta sognava sogni beati nel suo letto quando Carlina, sveglia burattina, strillò: «Streghetta, Streghetta, è tardi! Alzati, vestiti, devi andare al lavoro!».
La Streghetta aveva il sonno pesante e non riusciva ad aprire gli occhi, le sue palpebre parevano incollate per incantesimo di magia. I suoi capelli ribelli, invece, erano sveglissimi e le gridavano nelle orecchie: «Su preparati o arriverai in ritardo!»
Ma si sa, tutte le streghe fanno un gran fatica ad alzarsi il mattino perché la sera, vanno a letto sempre mooolto tardi.
Per fortuna esiste… Il caffè!
«Caffè! Caffè!
Non mi sveglio senza di te!»
Supplicò la nostra Streghetta.
A quelle parole, Chimera, la caffettiera, gorgogliando, borbottò: «B..bbbbb…pppp…prrr…prrrronto! Pronto il caffè!»
La Streghetta si alzò in piedi e arrivò in cucina come una sonnambula. Si sedette su una sedia e vide arrivare di volata Chimera pronta per riempire Tazza Pazza, ma non la trovava.
«Dove sei, malandrina?» chiese la Streghetta, «Se non esci subito, vado da Bramante, la negoziante e, per far la colazione, mi compro un tazzone ubbidientone».
Spaventata dalla minaccia, Tazza Pazza uscì dal suo nascondiglio e Chimera la riempì di buon caffè.
La Streghetta lo bevve d’un sorso e mangiò tre fette di pane e marmellata. Quando fu ben sazia, andò in bagno, si lavò la faccia, si strofinò i denti, si pettinò e si vestì.
«Bene! Sono pronta» disse, cercando con gli occhi Scopa Pigra.
E ora si parte, si va…
Scopa Pigra era dietro la porta a sonnecchiare. La Streghetta la scosse per svegliarla, le salì in groppa e partì con lei, mentre Tony il pony mormorava:
«Sento profumo di castagno
oggi cadrai in uno stagno…»
«E no! Non dire altro!»
Ma ormai era tardi, quel che è detto è detto e quel che è fatto è fatto.
Scopa Pigra sorvolò la campagna e la città e si fermò davanti a una grande casa rosa con la scritta: Scuola di magia e stregoneria, proprio accanto a una curiosa corrierina tutta gialla da cui iniziarono a scendere i bambini. Era la Colliela Pamela, una corriera cinesina che non sapeva dire la «R» che, anche quel giorno, salutò: «Ciao Stleghetta!»
«Ciao Pamela» ricambiò la Streghetta, ma guardando lei, non vide una pozzanghera gigantesca e ci mise i piedi dentro. Si sentì un gran splash. Le sue scarpe si sporcarono di fango, le calze a righe bianche e blu si inzupparono d’acqua e la gonna azzurra si macchiò di marrone.
«Meglio una pozzanghera che uno stagno…» sospirò la Streghetta.
I bambini nella corriera e quelli già in cortile applaudirono e gridarono: «Evviva la maestra!»
E sì! È questo il bel lavoro della Streghetta dai Capelli Crespi!