– Episodio 8 –
Le fiabe della buonanotte: “La Streghetta dai Capelli Crespi”
Attenti al teletrasporto!
Toc Toc
Soffiava forte il vento nel Fantamondo Ziwibù e nessuno sapeva quando avrebbe smesso. Non rimaneva che restare in casa con pazienza, giorno dopo giorno, sperando di svegliarsi una mattina con il cielo limpido, il sole caldo e l’aria tiepida.
Alla Streghetta dispiaceva molto non sentire le sue amiche, ma erano tutte chiuse in casa e le case erano lontane l’una dall’altra perché nel magico Fantamondo Ziwibù c’erano prati grandi, boschi grandi ed era tutto molto verde.
Le strade erano poche perché i maghi e le streghe viaggiavano nel cielo con le loro scope volanti oppure usavano il teletrasporto, ma bisogna esserne capaci, altrimenti ti ritrovavi in un luogo completamente diverso da quello che avevi pensato e allora… erano guai!
La telepatia, invece, la conoscevano tutti, bisognava solo usare le regole di cortesia: non si poteva piombare nella mente di qualcuno all’improvviso, bisogna prima fare… toc toc.
Toc Toc, come sulla porta? Ma certo.
Una voce
Toc Toc… sentì la Streghetta
Era un tocco gentile,
«Chi sarà? Forse Dona, Strega buona…»
Toc toc
di nuovo, alla porta della mente.
«Chi è?» rispose la Streghetta.
«Sono io» disse la voce.
«Sei tu…» fece la Streghetta, emozionata.
Era la voce più bella che avesse mai sentito, briosa e limpida. Era una voce che la Streghetta conosceva bene eppure ogni volta, udirla, le regalava una briciola di meravigliosa felicità.
Hai indovinato chi stava per parlarle?
Il mago Ignazio! Il suo fidanzato che lei non sentiva da tanto tempo, dal giorno del suo compleanno ed era passato quasi un mese…
Ignazio era sparito nel nulla.
Spiegazioni
La Streghetta era felice di sentirlo, ma anche un po’ arrabbiata, perché non l’aveva telechiamata prima? Ovviamente lui aveva sentito tutto.
«Posso venire lì da te per spiegarti?» le chiese.
«Impossibile! Il vento, spazzerebbe via te e la scopa e vi ridurrebbe in bricioline».
«Lo sai che c’è un altro modo».
«Non sei capace di usare il teletrasporto…»
«Ora sì».
Teletrasporto o no, andare da una strega arrabbiata non è sempre una buona idea e Ignazio rischiava parecchio perché la Streghetta conosceva molte magie trasformanti: avrebbe potuto ritrovarsi topino, pipistrello, vermicello oppure… be’! anche pulce di palude!
La Streghetta si sedette sulla poltrona in salotto, fece un bel respiro profondo per calmarsi e attese che davanti a lei comparisse il mago Ignazio.
Brutto affare…
Il suo fidanzato arrivò dimagrito, abbronzato con addosso con una lunga tunica chiara. Come si mosse, cominciò a seminare in giro sabbia rossa.
«Da dove vieni?» chiese la Streghetta
«La cosa importante è che sono arrivato qui…» disse lui soddisfatto, «Nel deserto si stava anche bene con tutti quei datteri, ma… non mi ricordavo più niente…»
«Sei finito nel deserto della dimenticanza?»
«Proprio così!».
«Brutto affare…»
«Proprio brutto».
«Ma perché il deserto?».
«Volevo i datteri, ma non ho detto i datteri di Bramante, Strega Negoziante. Ti assicuro che nel deserto della dimenticanza ti dimentichi proprio tutto… e puoi dire solo parole che iniziano con la “d”, la migliore filastrocca che sono riuscito a comporre è stata:
Din don, din don
si dondola il dromedario
mentre addenta
dieci datteri del deserto
ma mi servivano delle parole per tornare»
«Come hai fatto?»
«Mi ero dimenticato come mi chiamavo, chi ero e anche dove abitavo! Ricordavo solo te… Allora mi sono concentrato sul tuo visto e ho pensato alla parola «diletta», ora so che ha funzionato perché sono qui.»
Con una storia così, la Streghetta poteva solo perdonarlo, giusto?
Proprio così. Un bell’abbraccio e poi…
Cenetta a lume di candela!