– Episodio 6 –
Le fiabe della buonanotte: “La Streghetta dai Capelli Crespi”
L’uovo misterioso
Gli animali della fattoria
Bentornato nel fantastico fantamondo Ziwibù dove tutti sanno fare magie, gli animali e le piante parlano e le cose prendono vita. In questo bellissimo mondo al tempo della nostra storia viveva, e di certo ancora vive, la Streghetta dai Capelli Crespi in una grande fattoria insieme a tanti amici animali che ora ti presento:
C’era Sandrina, la gallina
allegra e chiassosa
che cercava senza posa
dove mettere le uova
non erano bianche, né blu!
non parevano d’oro,
ma erano più di un tesoro.
Il mistero è presto svelato,
le uova erano di cioccolato!
C’era Mariarosa
mucca pelosa,
che mangiava erba e polenta
faceva latte e menta.
C’era Tony
pony ipovedente,
gran veggente,
che il futuro fiutava
e mai sbagliava.
C’era Uga
tartaruga canterina
innamorata della cucina.
Infine, c’era Paolo
gallo rosso e giallo
con la passione per il ballo
che non faceva chicchirichì,
ma una samba t’improvvisava lì per lì!
Ogni mattina la Streghetta dai Capelli Crespi portava del buon fieno alla mucca Mariarosa e al pony Tony. Spargeva sull’aia chicchi di grano per Sandrina, la gallina, e per Paolo, il gallo, e regalava una foglia d’insalata fresca a Uga, la tartaruga. Ogni sera, tutti gli animali si riunivano nella stalla e aspettavano che la loro padroncina venisse a leggere ad alta voce una bella storia.
Zio Poldo e la sorpresa
Una sera che pioveva a più non posso, arrivò dalla lontana Austrabalia lo zio Poldo, grande viaggiatore.
«Ho un regalo per te, cara nipotina» disse alla Streghetta.
«Che cos’è? Che cos’è?» domandarono Mariarosa ed Uga
«Possiamo aprire il pacco?» chiese Tony, rosicchiando il nastro che teneva chiuso lo scatolone.
«Sì, ma fate piano, è molto delicato» raccomandò Poldo.
«C’è solo paglia…» osservò la gallina Sandrina.
«Posso mangiarla?» chiese Tony da gran golosone.
«No! Tu mangeresti anche il cartone!» disse la Streghetta.
«Cerca piano e troverai una sorpresa» suggerì lo zio Poldo. La Streghetta infilò una mano nello scatolone e frugò qua e là finché non trovò una superficie liscia e tondeggiante, appena tiepida.
«Ma è un uovo!» fece stupita.
«Indovinato!» rispose lo zio.
La Streghetta lo raccolse con entrambe le mani e lo sollevò in alto per mostrarlo a tutti.
«Quant’è grosso!» esclamò Paolo il Gallo.
«Non è di gallina, ma io lo coverò lo stesso!» esclamò la Sandrina, volandoci sopra.
«Brava Sandrinella, la mia gallinella, ma sei troppo piccola» le disse la Streghetta.
«Lo seppelliremo nella sabbia e il sole lo scalderà» propose Uga.
«Mi dispiace, Uga, ma da un uovo così grosso non nascerà una tartarughina» le disse la Streghetta.
Tony, il pony, si avvicinò, annusò l’ovone ed esclamò: «Ho capito! Di qui uscirà un drago!»
Lo zio Poldo scosse la testa, sorridendo.
«Zio, non vale» disse la Streghetta «Ti stai divertendo alle nostre spalle. Dicci per favore che animale nascerà da questo grande uovo!»
«Non posso, ho fretta, devo ripartire, ma vi lascio un indovinello:
È alto, è grosso
e corre a più non posso,
ha le ali, ma non vola
e le sue uova, cova
lungo ha il collo,
e non è un pollo…
Addio e… buona fortuna»
Lo zio Poldo aprì il suo grande ombrello e sparì nel buio della notte.
Nuovo arrivo in famiglia
«Starà con me, fra la paglia, al calduccio della stalla» disse la mucca Mariarosa e tutti furono d’accordo.
Nei giorni seguenti gli animali della fattoria si diedero il cambio per riscaldare l’ovone, chi con le piume, chi con la folta pelliccia, chi con il fiato e ogni mattina, alla stessa ora, la Streghetta dai Capelli Crespi oscultava l’uovo con il suo stetoscopio per controllare che il battito del piccolino fosse regolare.
Un bel giorno la superficie dell’uovo si crepò. Uga, la tartaruga, che era di guardia, vide spuntare una testolina magra magra, tutta occhi e becco.
«Ohibò è un pulcinello, bello, bello!» esclamò, ma subito dall’uovo uscì un collo lunghissimo, allora Uga scosse la testa dubbiosa e pensò che forse era un cigno.
Il piccolo si scosse, si contorse e ben presto si liberò dalle scorze dell’uovo. Arrivò Paolo il gallo e Sandrina la gallina: «Che zampe lunghe!» dissero in coro «Sei forse una cicognina?»
Il piccolino, confuso, si mise in piedi, barcollando e si guardò intorno in cerca della mamma. Fissò Uga e le disse: «Mam-ma».
«Ma no, caro, ti sbagli, non sei un pulcino, somigli di più a una gallina che una tartaruga».
Il piccolo, però, non voleva sentire ragioni e zampettando incerto dietro a Uga ripeteva: «Mam-ma mam-ma». Alla fine lei si rassegnò e lo adottò.
Quando quella sera la Streghetta tornò, lo trovò che becchettava i chicchi di granoturco nell’aia e cercava i vermetti fra la terra dietro alla tartaruga che si muoveva come una gallina.
Tony, il pony, invece, sfogliava un’enciclopedia perché ancora nessuno sapeva a che razza di animale appartenesse quel cucciolino.
«Non è un pulcino, non è un cigno, non è una cicogna, ma che cos’è?» domandò Mariarosa.
«Forse un’esperimento dello zio Poldo?» suggerì Uga la tartaruga.
«Ma, no, ragazzi, so io che cos’è! È uno struzzo!» esclamò la Streghetta dai Capelli Crespi che finalmente aveva capito, si era infatti ricordata di una cartolina che lo zio Poldo le aveva mandato l’anno prima dall’Austrabalia e corse a prenderla. C’era una grande pianura con tanti struzzi che correvano. La Streghetta la mostrò anche al piccolino che la guardò con attenzione e poi se la mangiò!
«Come lo chiamiamo?» chiese la Streghetta.
«Pietruzzo!» rispose Uga, orgogliosa e convinta.
«Un applauso per Pietruzzo, lo Struzzo!» disse, allora, la Streghetta dai Capelli Crespi.
Il piccolo sorrise, svolazzò e ballò come gli aveva insegnato Paolo, il gallo. Era molto contento perché, sebbene lontano dal suo paese e dai suoi simili, nella fattoria della Streghetta dai Capelli Crespi aveva trovato una mamma e tanti amici che gli volevano bene.