Con passi silenziosi
Con passi silenziosi
lungo il sentiero diritto
come la navata di una cattedrale
mi inoltro nel Sacro Bosco
degli abeti bianchi
per onorare il Re che è caduto.
Chiedo ai nobili Principi
il permesso di essere ammessa
nel tempio della Natura.
Si solleva il velo di opacità
davanti ai miei occhi
e li vedo,
immobili e danzanti;
li vedo
brillare oltre i loro corpi,
espandersi nell’aria;
li vedo
nella loro luce vibrante
ora rosata, ora verde.
Sono arrivata,
mi fermo davanti a Lui che dorme.
Accarezzo con lo sguardo
il ceppo dell’Antico Albero
divelto dalla tempesta
che ora punta al cielo,
alla sua nuova dimora,
eppure Lui è qui:
la sua essenza è ovunque,
nell’aria e nella terra,
nei suoi figli stessi.
La respiro, si espade in me,
nel mio profondo,
e ritrova la bambina
che è cresciuta alla sua ombra
e dialogava con lui.
Si squarcia il tempo e lo spazio,
in un istante,
si dissolve l’illusione
ed è pace in me.
A Malga Laghetto, (Lavarone) c’è la casa dei miei genitori dove ho passato ogni estate, e tanti week end, l’Avez del Prinzep dista solo pochi passi da lì. Mi ricordo che quando ero piccola arrivavano i pullman per visitarlo. Io mi sentivo privilegiata a poterci andare ogni volta che volevo e soprattutto a poter rimanere tanto tempo da sola con lui. Ero una bambina sensibile che amava trascorrere molto tempo nella natura, mi appagava, mi regalava una grande gioia, proprio come ora.
L’Avez del Prinzep (o Pez del Prinzep) è caduto nel novembre del 2017, (un anno prima di Vaia), aveva quasi trecento anni ed era l’abete bianco più alto d’Europa, per abbracciarlo ci volevano sei persone. L’Avez del Prinzep mi è stato di ispirazione nello scrivere “Dialoghi con l’albero“.
L’Avez del Prinzep continua a vivere nelle molte iniziative attuate dal Comune di Lavarone, tra cui la realizzazione di un quartetto d’archi con piano armonico e anima in legno di abete bianco. Il quartetto si chiama ANIMA.
Alcuni link per approfondire: