C’è un ordine nelle cose, nella natura e bisogna rispettarlo. Il padre, la madre lascino liberi i figli divenuti adulti di vivere la loro vita.
Vai figlio, cresci, fruttifica, spargi i tuoi semi nel mondo. Ara il tuo campo, raccogli il tuo grano. Il denaro nelle tue tasche sia frutto del tuo sudore.
Impara dai tuoi errori. Cadi e rialzati più forte. Io ti guardo e sono con te.
Ognuno deve rimanere al suo posto, bisogna lasciare la mano del figlio/della figlia se si vuole cammini da solo/sola. L’uccellino deve lanciarsi nel vuoto per imparare a volare. Il figlio deve avere spazio e il genitore deve fare un passo indietro.
Il genitore è maestro, il buon maestro accompagna l’allievo per un po’ e poi lo lascia, lo manda via perché trovi altri maestri. Il maestro non si mette in competizione con l’allievo, è orgoglioso dei suoi progressi e ambisce a essere superato da lui. La prima “maestra” è la Vita, la Vita ci insegna con la legge dell’esperienza. Si impara dall’esperienza. Si trova la strada, ci si corregge ci si fortifica.
Sii umile e grato dopo i tuoi successi, figlio, figlia. Sii clemente con te stesso quando sbagli, rimettiti in gioco con fiducia, permettiti di essere diverso, di migliorare, sempre. La Vita è cambiamento e per fluire con essa devi cambiare. Abbi fiducia in te e nella Vita e saprai guadare fiumi e scalare montagne, prima di giungere, al tramonto della tua esistenza terrena nel giardino della quiete pronto per tornare nella Dimora della Luce.
Come madre di quattro figli, mi metto spesso in discussione, mi chiedo se mi stia comportando nel migliore dei modi per il loro bene. C’è una tendenza nel mondo di oggi a voler controllare troppo, a non lasciare libero il figlio, la figlia per timore che sbagli, che si faccia male. Il genitore vorrebbe risparmiare i dolori al proprio figlio, farsene carico, piuttosto. Ma quando hai quattro figli, e sei da sola a crescerli nella quotidianità, devi per forza affidarti e lasciare che se la cavino da soli, poi, ti rendi conto che va bene così. Essere presente, ascoltare, far sentire la mia vicinanza, lasciando che siano loro a decidere per la loro vita è quello che mi riprometto ogni giorno.